In una lettera dello scorso 20 febbraio,
indirizzata al cardinale vicario Angelo De Donatis, il
Santo Padre scriveva: «La Chiesa nel corso dei secoli ha sempre operato
per promuovere quanto frutto del genio e della maestria degli artisti,
spesso testimonianza di esperienze di fede e quali strumenti per dare
onore a Dio. Questo non solo per amore dell’arte, ma anche per
salvaguardare il patrimonio culturale di fronte a sfide e a pericoli che
l’avrebbero privato della sua funzione e del suo pregio. Tale speciale
responsabilità, accompagnata dall’attenta sollecitudine nel considerare
luoghi, edifici e opere espressioni dello spirito umano e parte
integrante della cultura dell’umanità, ha consentito ai miei
Predecessori di tramandarli alle diverse generazioni e di adoperarsi per
conservarli e renderli disponibili a visitatori e studiosi. Un compito
che anche oggi impegna il Vescovo di Roma nel rendere fruibile la
bellezza e il rilievo dei Beni e del patrimonio artistico affidato alla
sua tutela».
Si tratta di quasi tremila metri quadri, dieci sale, l’appartamento papale, la cappella privata, lo scalone monumentale che porta direttamente nella basilica di San Giovanni in Laterano. E il tavolo dove furono firmati i Patti Lateranensi.
Si entrerà da
Porta San Giovanni, accanto alla Cattedrale di Roma. Sarà possibile
accedere al luogo solo con visite guidate, in gruppi di massimo 30
persone, accompagnati delle Suore Missionarie della Divina Rivelazione.
Sempre gentilissima Cara Erika di ringrazio di cuore per la gradita visita Buon Anno a Te a presto
RispondiEliminaMaurizio
Ho letto questa notizia, è davvero una bella cosa. Completamente d'accordo col pensiero del Papa. Complimenti per il blog, buona domenica.
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