Il carnevale ha un'origine antichissima: infatti già i Babilonesi, i Fenici, gli Egizi cercavano di onorare i propri dei con tali festeggiamenti. Sotto l'Imperatore Costantino e la nascita del Cristianesimo il carnevale fu considerato una festa pagana per cui fu eliminato come festività. Ma, col passare del tempo, la Chiesa concesse di celebrare questa festa a patto che si digiunasse quaranta giorni prima della Pasqua.
In Italia il carnevale ha un'importanza rilevante e ci sono molte tradizioni, feste, e dolci tipici.
A carnevale la frittura è un must e la mia mamma, che era veneta, preparava le fritole con l'uvetta. In Basilicata si preparano le canestrelle bagnate nel miele, in Sardegna i fatti fritti che sono dei ciambelloni ricoperti di zucchero. A Napoli il migliaccio preparato con la semola. E come non ricordare le chiacchere che a Roma si chiamano frappe mentre in Toscana si chiamano cenci e nel Veneto galani.
Ma
carnevale non significa solo mangiare. Nel nostro Belpaese ci sono
anche tante celebrazioni che attirano turisti da ogni parte del mondo
anche se negli ultimi anni il Covid ha bloccato queste iniziative.
Anche quest'anno ci saranno ancora delle limitazioni. A Fano e a Cento
non si svolgeranno le sfilate dei carri ma Fano ha deciso che la festa
slitterà a Ferragosto mentre a Cento si farà a fine maggio o inizio
giugno.
Anche nella mia Puglia, dove è famoso il carnevale di Putignano, i festeggiamenti slitteranno all'estate.
A carnevale ci si veste a maschera e l'Italia ne conta tante.
Bergamo è la patria di Arlecchino e Brighella, Meneghino a Milano, Pantalone e Colombina a Venezia, Sandrone e Balanzone a Modena e Bologna, Stenterello e Burlamacco in Toscana, Rugantino e Meo Patacca a Roma, , Pulcinella a Napoli.
E proprio sul carnevale è stata pubblicata una guida. Si tratta del volume di Antonio Castello intitolato: Maschere e coriandoli.
foto scattata da me ai Mamuthones al carnevale di Mamoiada |
maschere sarde |
Mamuthones |